XIV Seminario di storia e teologia della mistica «Claudio Leonardi»
Sensibilità spirituali e forme di trasmissione della letteratura agiografica dell’Alto Medioevo
È un luogo comune della storiografia che la mistica, intesa come cognitio Dei experimentalis, caratterizza il Medioevo dopo l’anno Mille, mentre nella tradizione monastica altomedievale essa risulterebbe del tutto assente. I lettori di testi agiografici verificano questo dato, che è però talvolta messo in discussione dai segni di una diversa e precoce esigenza spirituale, che pare voler dare maggiore spazio all’affettività, all’emozione e al corpo. Quest’altra esigenza può dar luogo, per altro, a varietà redazionali che sembrano a volte volerla attenuare o nascondere. L’entità del fenomeno – e in generale la cognizione delle diverse sensibilità spirituali presenti nell’agiografia altomedievale - è difficile da precisare, forse proprio perché le diffrazioni redazionali dei testi agiografici sono poco studiate: la descrizione delle grandi raccolte di Passiones di cui disponiamo non è ancora tale da dare evidenza alle diverse situazioni redazionali attestate nei singoli testi raccolti. Una descrizione più analitica degli elementi che formano i numerosissimi passionari conosciuti potrebbe documentare meglio quanto oggi risulta occasionale. Per questo il seminario, dopo aver presentato casi di sensibilità mistica nell’agiografia altomedievale, si occuperà del problema delle diverse redazioni dei testi raccolti nei passionari, anche in relazione a un progetto della S.I.S.M.E.L. dedicato a un’infrastruttura per la descrizione di tali collezioni.
Interventi di Antonella Degl’Innocenti, Daniele Solvi, Donatella Manzoli, Giuseppe Cremascoli, Francesco Santi, Riccardo Macchioro, Silvia Nocentini, Pierluigi Licciardello, Gaiasofia Saiani, Emore Paoli.